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Casa Vacanze La Contessina, visita i Parchi Naturali
dell'Umbria |
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Il paesaggio dell'Umbria è uno dei più interessanti
e vari d'Italia dal punto di vista naturalistico. Alla catena appenninica
si aggiungono le pianure interne, i ripidi burroni, la dolcezza
delle colline, e ancora laghi,
cascate ed estese
foreste che rappresentano l'ultimo rifugio per alcune specie
tra le più rare della fauna italiana, come il lupo,
il gatto selvatico e l'aquila
reale.
Dopo un intenso e continuo sfruttamento delle risorse forestali
che l'Umbria ha subito già a partire dal Medioevo, la tendenza
si è invertita nella seconda metà del '900 con gli
interventi di rimboschimento e l'accresciuta sensibilità
per le tematiche ambientali, che ha portato all'istituzione di numerosi
parchi regionali e di un parco nazionale.
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Parco del Monte Cucco
E' un territorio protetto posto sul margine nord orientale della
regione, a est della via Flaminia. Prende il nome dal Monte
Cucco, una delle cime più belle dell'Appennino Umbro,
dalla quale si può ammirare un vasto panorama sul Monte
Catria, sul Monte Nerone e sulla
Valle del Chiascio.
L'ambiente naturale è caratterizzato alle quote più
elevate dalla presenza di faggete con enormi esemplari secolari
nella Vai di Ranco e Pian
delle Macinare e di pascoli, che appaiono improvvisamente,
assieme alle rocce calcaree, famose per la presenza di fossili dì
ammoniti. Attorno alla piramide calcarea del monte si aprono anche
le forre delle Gorghe e di Rio Freddo,
profondi e stretti fossati prodotti dall'erosione delle acque che
formano cascate, rapide e piccoli laghi. L'azione sotterranea delle
acque ha determinato anche la presenza di grotte
tra le più belle e profonde del mondo, che dall'ingresso
sul versante nord orientale del monte si sviluppano in un labirinto
per circa 20 chilometri scendendo fino a quasi 1.000 metri di profondità.
Il parco è il regno del lupo che qui ha una presenza significativa,
mentre è probabile anche se non accertata quella del gatto
selvatico.
Tra le emergenze faunistiche sono da segnalare anche il cinghiale,
il daino, l'istrice,
la martora e la lepre.
Tra gli uccelli, è facile vedere il gracchio
corallino e in più di un'occasione è stata
segnalata la presenza dell'aquila reale.
Più rari, invece complice la caccia sono la starna
e la coturnice. La zona montana del
parco è attraversata dal Sentiero Italia, da una rete di
percorsi del CAI (Club Alpino Italiano), adatti anche alle passeggiate
a cavallo e alla mountainbike, e in inverno da piste per lo sci
di fondo sul Pian delle Macinare. All'interno del parco si organizzano
anche lanci con il deltaplano ed escursioni speleologiche.
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Parco del Lago Trasimeno
All'interno del parco sono compresi il lago Trasimeno, che con
i suoi 128 chilometri quadrati è
il maggiore dell'Italia peninsulare, le sue tre isole e tutta la
sponda, con i suoi due principali centri urbani: Castiglione
dei Lago e Passignano.
I'area protetta è stata istituita con l'intento di difendere
il Trasimeno dalla forte pressione turistica.
Il lago ha una profondità che varia tra i 3 e ì 6
metri. Le scarse precipitazioni di questi ultimi anni e la mancanza
di veri immissari rendono molto delicato il suo equilibrio idrico.
Tuttavia le sue acque sono sempre balneabili e l'ambiente circostante
è stato salvato da scempi edilizi. Tra le acque del lago,
affiorano le terre di tre isole: l'isola Polvese,
l'isola Maggiore, l'unica abitata, e
l'isola Minore, privata e con accesso
vietato. Le isole e la sponda del lago sono visitabili con un servizio
di battelli. L'isola Polvese, che si percorre a piedi in un'ora,
è un'oasi naturalistica con una rigogliosa vegetazione, importante
per la nidificazione di un gran numero di uccelli acquatici: aironi,
cicogne, cigni selvatíci, cavalieri d'Italia, cormorani.
Nel lago vive inoltre una ricca fauna ittica che comprende lucci,
anguille, carpe,
pesci persici, tinche
e cavedani.
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Parco Regionale del Monte Subasio
Il Subasio è una montagna inconfondibile,
forse la più famosa della regione, piuttosto isolata, dalla
forma tondeggiante e allungata, alla cui base sorge la città
di Assisi che fa parte del territorio del parco. I fianchi sono
scoscesi e la cima è prevalentemente pianeggiante, ma caratterizzata
da importanti fenomeni carsici, come le doline
da sprofondamento del Mortaro Grande e del Mortaro Piccolo,
ben visibili dal Monte Civitelle, vetta
compresa nel rilievo del Subasio insieme a quelle del Monte
Sermolla, del Colle San Rufino
e del Colle Pietralunga. Le doline nei
secoli passati erano utilizzate per produrre ghiaccio che si conservava
fino all'estate comprimendo la neve. Su quasi tutta la sommità
del rilievo affiora la scaglia rossa da cui si estrae la famosa
pietra rosa di Assisi, utilizzata come materiale edile.
Una strada che passa sulla cima collega Assisi
a Spello e ricalca il tracciato che
anticamente veniva percorso dai carri. Porta ai prati degli Stazzì
sopra Assisi e al Santuario della Madonna della Spella, sul versante
di Spello. Da Assisi, Valtopina
e Nocera Umbra si possono programmare
escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike lungo facili itinerari.
Nonostante il grande richiamo turistico di Assisi, il monte consente
la scoperta di angoli poco frequentati e silenziosi. Salendo, le
pendici presentano una prima fascia di ulivi, poi una fascia di
cerri, roverelle, carpini, ornielli, aceri, faggi e lecci, a cui
segue una terza fascia di conifere introdotte con il rimboschimento.
Una gemma preziosa in mezzo a una celebre lecceta, che conserva
tutto il fascino dei luoghi solitari, è l'Eremo
delle Carceri che si raggiunge a piedi in un'ora, partendo
da Assisi.
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Parco di Colfiorito
Questo piccolo parco comprende un altopíano carsico composto
da sette conche, tra i 750 e gli 800 metri di attitudine, che un
tempo erano il fondo di antichi bacini lacustri di origine carsica,
poi prosciugati sia naturalmente sia per opera dell'uomo. Oggi le
uniche acque che resistono nelle conche fino all'estate sono quelle
della Palude di Colfiorito. Il significato naturalistico di questa
palude di circa 100 ettari è tale che è stata dichiarata
nel 1972 di interesse internazionale dalla Convenzione di Ramsar
sulle aree umide da proteggere. Il panorama è spettacolare,
con i suoi folti canneti e, in estate, i grandi fiori delle ninfee.
Le caratteristiche della torbiera determinano un'eccezíonale
presenza di specie vegetali palustri e di un'ottantina di specie
dell'avifauna tra cui l'airone cinerino, l'airone rosso, le
folaghe, il tarabuso, il germano reale, il mestolone. Sono presenti
anche il gufo reale e il gatto selvatico. Purtroppo anche questo
habitat è minacciato dalla caccia, dal rumore dei veicoli,
dagli insetticidi e dai pesticidí agricoli. Per completare
il giro a piedi della palude occorrono circa quattro ore di cammino.
Diversi sentieri, alcuni dei quali percorribili anche da disabili,
portano a osservatori dove si può praticare il birdwatching.
All'interno del parco sono interessanti i resti di edifici pubblici
e privati dell'antica città fortificata di Plestia, oggi
Pistia.
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Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Un terzo del parco, la parte più affascinante, si trova
in Umbria; ì rimanenti due terzi sono invece nelle Marche.
Il parco si spinge fino al culmine dell'Appennino umbro marchigiano,
che ha altitudine massima sul Monte Vettore
e presenta vasti spazi che talvolta evocano paesaggi alpini. E'
qui, nel regno della mitica Sibilla, che nel 1993 è stato
istituito il Parco nazionale dei Monti Sibillini, diviso tra le
province di Perugia, Ascoli
Piceno e Macerata. Il versante
occidentale presenta tre caratteristiche depressioni d'alta quota,
i Piani di Castelluccio. Oltre a una cinquantina di mammiferi, 150
specie di uccelli e 20 di rettili, tra cui la vipera dell'Orsini,
le specie più significative che popolano il parco sono il
lupo, L'aquila
reale e il falco pellegrino.
Il chirocefalo del Marchesoni è invece un piccolo crostaceo
che vive solo nelle acque del lago di Pilato, nelle Marche, a 1.949
metri di altitudine: pur non raggiungendo il centimetro di lunghezza,
si riconosce per il suo colore rosso e perché si muove all'indietro
con l'addome rivolto all'ínsù. Anche la flora è
molto ricca: 1.800 specie, tra le quali la
stella alpina dell'Appennino, l'anemone
alpino, il giglio martagone,
il genepì e numerose
orchidee. Ma alla natura si affianca il fascino delle abbazie,
dei castelli, delle torri dei centri storici medievali disseminati
alle falde del gruppo montuoso. Da Norcia partono le escursioni
alle marcite, prati irrígui usati anche in inverno per la
possibilità di farvi scorrere le acque di sorgenti
carsiche.
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Parco Regionale Fluviale Tevere
Il parco comprende i circa 50 chilometri del tratto umbro del
Tevere e i territori circostanti, considerati
di grande valore ambientale, culturale e archeologico. Anche se
il corso del fiume è stato modificato con Ia realizzazione
del lago di Corbara e del lago
di Alviano, due bacini artificiali per lo sfruttamento idroelettrico,
quest'area è ancora di grande fascino. Il corso del Tevere
non è regolare: in corrispondenza del ponte di Montemolino
il fiume viene chiamato il Furioso tanto scorrono rapide le sue
acque, sotto Todi fluisce invece il tranquillo Tever Morto. Poi
riaccelera il suo corso infilandosi per quasi otto chilometri nella
gola dei Forello, scavata dall'acqua in secoli di pressione. In
questo tratto nidificano la poíana, lo sparviero e il nibbio,
e crescono il leccio, il carpino, la ginestra e l'erica.
Tutta la sponda del fiume è di grande interesse archeologico,
dalla fornace romana di Scoppieto alla
necropoli del Vallone San Lorenzo.
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Parco del fiume Nera
E' un parco dove sono protagoniste le acque: il corso del Nera
con i suoi affluenti, tra i quali il Velino
che precipitando per 165 metri forma la spettacolare Cascata
delle Marmore. Ma anche gole e forre perpendicolari alla
valle sono di grande fascino. La vegetazione è costituita
prevalentemente da faggete e da pascoli dove insieme al falco pellegrino
caccia il falco lanario. Territorio
privilegiato di istrici e cinghiali, ospita anche alcuni esemplari
di gatto selvatico. Il parco è
inoltre ricco di testimonianze storicoartistiche, segni lasciati
dalla millenaria storia della colonizzazione di questa terra impervia:
ponti, mulini,
torri, castelli,
nuclei fortificati, strisce di terreni
faticosamente messi a coltura. Sulle acque del Nera si pratica canoa,
kayak e rafting,
mentre sulle pareti di roccia ai lati della valle che da Arrone
arriva a Ferentillo si può effettuare l'arrampicata
libera.
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